Comprendere le emozioni altrui: questione di genetica!

Empatia e genetica

L’empatia, ossia la capacità di comprendere e interpretare gli stati emotivi altrui, è un’abilità legata al proprio patrimonio genetico? Simon Baron-Cohen, della University of Cambridge, e Thomas Bourgeron, dell’Università Paris Diderot e Institut Pasteur in Francia, assicurano di si.

Ad avvalorare questa tesi vi è un recente studio condotto dai due ricercatori con l’obiettivo di individuare una possibile componente genetica che possa giustificare le differenze individuali in termini di “capacità empatiche”.

Grazie all’ausilio del “Test degli Occhi”, creato dallo stesso Baron-Cohen e collaboratori (Reading the Mind in the Eyes Test; Baron-Cohen et al., 1997; Baron-Cohen et al., 2001), i ricercatori si sono posti l’obiettivo di definire la capacità di comprendere le emozioni altrui in due campioni di soggetti, ai quali sono stati effettuati diversi test genetici.

I risultati hanno mostrato la presenza di una mutazione del gene LRRN1 (Leucine Rich Neuronal 1) nel Corpo Striato, formazione compresa nei Gangli della Base, e che influenzerebbe le performance a compiti che valutano le abilità empatiche, come il Test degli Occhi.

Lo studio aggiunge così un tassello importante nella comprensione delle differenze individuali in termini di empatia, nonché delle modificazioni tipiche di patologie in cui le capacità empatiche sono deficitarie, come nell’autismo.